Orgoglio sanferdinandese
Foto: Matteo Della Torre Ph
San Ferdinando di Puglia è un paese economicamente depresso, esteticamente brutto e senza qualità. Chi lo visita per la prima volta, o vi ritorna dopo un po’ di anni, conferma quanto da me espresso e ne rincara la dose con una dovizie di vituperi.
Ma c’è una flebile fiammella, un rogo tossico di speranza per invertire il destino cinico e baro che si accanisce sui suoi inconsapevoli abitanti.
La speranza di riscatto va ricercata in un aspetto trascurato, una peculiarità che caratterizza questo paese del Sud Italia, che andrebbe valorizzata come merita.
È la prima, più antica e solida tradizione sanferdinandese: l’abbandono ossessivo dei rifiuti per le strade urbane ed extraurbane. Sistematico, pervasivo, ridondante.
Se negli ultimi 176 anni la politica e la società locale hanno fatto poco o nulla per curare il vizio di quanti abbandonano i rifiuti per strada, se la città non gli anticorpi per combattere questo male, perché allora non arrendersi definitivamente, alzare bandiera bianca, ed elevare il vizio a virtù?
A mio avviso l’abbandono dei rifiuti per le strade andrebbe valorizzato come una forma d’arte. Una sorella illegittima delle nove Muse, con l’estetica dell’orrido.
Personalmente, proporrei al Comune e alla Pro loco di istituire, nella stagione estiva, un Festival dello zoticone, d’inverno la Giornata dell’incivile — con ricchi premi in denaro per chi raggiunge nuove vette nella “nobile arte locale” — e ogni quattro anni le Olimpiadi internazionali dei rifiuti e dei roghi, con le varie discipline sportive nelle quali i sanferdinandesi hanno centinaia di atleti di livello mondiale.
Al diavolo le ipocrisie del passato, non neghiamo il lato oscuro del nostro paese.
La verità su noi stessi porterà alla luce i rifiuti sotto il tappeto, che non verranno più nascosti al nostro sguardo, né rimossi, ma saranno giudicati come parte essenziale e pregiata della nuova estetica del paesaggio locale.
Abbracciamo con orgoglio il nostro talento, la tradizione che meglio ci contraddistingue come città, dalla sua fondazione. Muoviamo i passi opportuni per valorizzarla come risorsa turistica.
Per cominciare, il Comune può cercare tra le pieghe del PNRR la possibilità di farsi finanziare la costruzione di un “Museo dei rifiuti tossici”. Se con i fondi del PNRR nel Comune di Pietramontecorvino (FG) è stata finanziata la costruzione di un “Centro VIP” (300mila euro), a Montalbano Ionico un “Museo degli Illustri”(785mila euro), a Cortona un “Bocciodromo” (1,6 milioni di euro) (1), per lo stesso criterio dell’assurdità a San Ferdinando di Puglia si potrà chiedere il finanziamento di un “Museo dei rifiuti tossici”.
Ad majora, dunque. Lordiamo sempre di più e con voluttà il nostro paese, le generazioni future ce ne daranno merito e ci ringrazieranno di cuore.
N.B. A beneficio dei meno svegli, questo testo è ironico.
Fonte
1) Panorama