L’ombra oscura del Canto di Lamech sul genocidio a Gaza
Disegno generato dall’Intelligenza Artificiale.
Israele, nel suo feroce genocidio del popolo palestinese, sta praticando una violenza vendicativa antidiluviana descritta nella Bibbia con il Canto di Lamech: «Lamech disse alle mogli: "Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech settantasette!"» (Genesi 4,23-24).
Dall’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 dei miliziani di Hamas, che ha causato 1.119 morti tra gli israeliani, Israele ha scatenato, come rappresaglia, una guerra criminale: ha devastato Gaza e ha provocato 63.000 morti nella Striscia, per lo più civili inermi, donne e bambini. A questi si aggiungono 3.445 morti in Libano a causa dei raid aerei e missilistici, per un totale di 66.445 vittime.
Per ogni singolo israeliano deceduto nell’attacco del 4 ottobre, Israele ne ha uccisi finora 59, senza contare le vittime presenti e future di malnutrizione, fame e mancanza di accesso alle cure mediche nella Striscia di Gaza.
Alla luce delle notizie recenti, c’è da temere che la determinazione con cui il governo di Beniamino Netanyahu continua a colpire civili innocenti non si fermerà finché non avrà raggiunto almeno il rapporto biblico di 77 morti palestinesi per ogni morto israeliano, portando così a compimento l’eccesso di vendetta di Lamech.
Ma dopo Lamech seguì il diluvio.
C’è da chiedersi quale “diluvio” colpirà il governo strafottente di Israele per i suoi orrendi crimini di guerra.
La disastrosa politica di Israele — un paese che ha dimostrato di essere altamente resistente alle soluzioni e privo di orizzonti — sta tracciando una prevedibile traiettoria futura di un Medio Oriente funestato da continui atti di terrorismo e belligeranza.
La violenza genocida di cui si è macchiato lo Stato ebraico fomenta nuova aggressività e desiderio di vendetta nelle giovani generazioni palestinesi cariche di risentimento, che hanno visto le loro famiglie sterminate e le loro case distrutte dalla violenza militare israeliana.
A Netanyahu, come anche a moltissimi israeliani, non è chiaro che la violenza genera violenza. La violenza sproporzionata di Lamech non può che produrre, in futuro, un diluvio di ritorsioni, in una spirale di violenza e controviolenza senza fine.
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N.B. L’immagine del post è generata con l’Intelligenza Artificiale (IA)