Neomamme, non ascoltate i consigli delle “nonne ignoranti”

Spesso le “nonne ignoranti” danno consigli tradizionali non richiesti alle figlie neomamme.

Uno dei suggerimenti più errati è quello di far piangere il neonato, per evitare di “viziarlo”.

Questo consiglio si scontra con le evidenze scientifiche moderne sui bisogni dei bambini.

La scienza moderna ci insegna che il neonato umano nasce in uno stato di immaturità unica rispetto ad altri mammiferi. Il neonato ha bisogno di 9 mesi di endogestazione (la gravidanza) e, dopo la nascita, di altri 9 mesi di esogestazione, durante i quali il bambino necessita di un ambiente che replichi la sicurezza e il calore dell’utero materno.

Questo per cominciare al meglio!

Non si pensi che dopo 9 mesi valga la regola del “Liberi tutti” e dell’avvio delle pratiche tradizionali violente, tipiche della pedagogia nera, in stile “Mazz’ e panell”.

Il pianto non è un capriccio, ma un meccanismo evolutivo di comunicazione: fame, dolore, freddo o semplice bisogno di vicinanza vengono espressi attraverso questo linguaggio primario. Ignorarlo significa negare una necessità fondamentale.

Lasciar piangere il neonato, altrimenti si vizia, non è una pratica neutra: è una violenza ingiustificabile e insopportabile che i genitori infliggono ad un figlio, che ha effetti documentati sul suo sviluppo emotivo e relazionale.

I neonati che non ricevono risposte adeguate possono sviluppare difficoltà nella gestione delle proprie emozioni, un problema che potrebbe manifestarsi in età successive.

Osserviamo spesso bambini più grandi, nei supermercati o alle casse, che urlano o piangono in modo apparentemente incontrollabile, suscitando imbarazzo o fastidio negli adulti intorno a loro.

Sebbene questi comportamenti siano influenzati da molteplici fattori – come il temperamento, l’ambiente familiare o lo stress del momento – alcune ricerche suggeriscono un possibile legame con esperienze precoci di stress neonatale non consolato.

Una mamma moderna e informata sulle pratiche basate sulla scienza non ascolta i consigli superati delle “nonne ignoranti” e corre a consolare con la propria presenza e il contatto fisico il neonato.

Esce con il neonato vicino al corpo con la fascia per bebé.

Dorme in co-sleeping vicino al neonato, rispettando le linee guida di sicurezza.

Un bambino che si sente ascoltato, cresce con una maggiore capacità di affrontare il mondo.

Quei bambini che urlano e piangono nei supermercati potrebbero essere, in parte, il riflesso di un trauma silenzioso subito nei primi mesi di vita, quando una mamma, magari seguendo un consiglio sbagliato, li ha lasciati piangere. Educare i genitori a pratiche basate sull’evidenza scientifica è il primo passo per spezzare i cicli di violenze e costruire una generazione di bambini più sereni e sicuri, si spera futuri operatori di Pace.

Care mamme, quando la nonna spara marronate sui bambini, zittitela e regalatele un libro di pedagogia moderna.

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