In Olanda, il folklore ha dipinto il Kabouter, una specie di gnomo con lunga barba e cappello rosso a punta che appare di notte per compiere BUONE AZIONI. Ad Amsterdam, una generazione cresciuta ascoltando le storie edificanti sul Kabouter nella seconda metà degli anni ’60 ha fondato il movimento politico “Kabouter” per chiedere la fine del dominio delle automobili e il miglioramento della qualità di vita della città, con la creazione di una rete diffusa di piste ciclabili, sicure, comode e belle.
E allora, lascia la propria automobile in garage e inforca una bicicletta per azzerare di colpo le emissioni di CO2 dei propri spostamenti e cominciare a tendere ad uno stile di vita Zero Emission.
Secondo uno studio di Glenn Stewart della Brunel University (Londra), chi va in bicicletta per 25 minuti al girono per 6 giorni alla settimana è sei volte più in salute di un automobilista o di chi usa i mezzi pubblici.
Questo breve video sintetizza le straordinarie abitudini urbane dei cittadini di Amsterdam che ho potuto ammirare durante il mio recente viaggio in Olanda.
Abbiamo bisogno di una città diversa e sostenibile per tutti che dia spazio alle persone, non alle macchine.
Abbiamo bisogno di mobilità sostenibile e ne abbiamo bisogno adesso, prima che l’aria diventi ancor più irrespirabile.
Siete immersi in un sonno profondo, semplicemente incapaci di immaginare la San Ferdinando di Puglia del futuro, che sia diversa da quella rassicurante che già conoscete.
Se oggi in Italia il car sharing non riesce a decollare, in futuro le cose potrebbero cambiare radicalmente grazie al contributo offerto dalle automobili elettriche a guida autonoma, che renderanno meno necessario il ricorso ai veicoli privati. La condivisione delle automobili prevarrà sul loro possesso.
Chi sceglie di spostarsi in bicicletta anziché in automobile per ogni chilometro percorso evita di immettere 453 grammi di CO2 in atmosfera. Uno dei modi per ridurre il carbon footprint, l’impronta di carbonio degli abitanti di una città, è il bike sharing.
Oggi Greenpeace è scesa a dirlo in tutta Italia! Se stamattina avete visto dei “promoter” ai semafori delle vie più trafficate o congestionate in città, erano i volontari di Greenpeace! Oggi infatti hanno ironicamente fatto pubblicità a un nuovo prodotto, un detersivo di nome “Diesel”, testato sui nostri polmoni, che lava più grigio di ogni altro sapone.
A Londra, una metropoli da 8 milioni e mezzo di abitanti, ci sono 900 chilometri di piste ciclabili. La capitale inglese possiede la più grande pista ciclabile d’Europa, voluta dal sindaco conservatore Boris Johnson, un politico convinto della necessità di mettere in campo ingenti finanziamenti per la mobilità ciclistica urbana. Boris Johnson ha dichiarato che un partito si suicida politicamente se omette di finanziare la mobilità ciclistica, voluta dai due terzi dei londinesi.
La sindaca di Oslo, Marianne Borgen, con la sua giunta, ha deciso che entro il 2019 metterà al bando le automobili dal centro della città, anche quelle ibride o elettriche.
La strada, da luogo monofunzionale, monotono e impoverente, pensato in funzione del monopolio radicale dell’automobile, viene riconquistata alla libera fruizione dei cittadini e diviene spazio dinamico, accogliente e aperto alla socialità. Si è recuperata, così, la funzione sociale della strada, come spazio per l’incontro, il soggiorno, il tempo libero, la cultura e lo sport.
La principessa Mary di Danimarca accompagna i figli a scuola tutti i giorni in bicicletta. Anche quando nevica. Invitiamo i genitori italiani, che si ostinano a voler parcheggiare quasi dentro la scuola dei loro figli, a meditare sui nostri ritardi strutturali e culturali. Riflettiamo. Chi pratica una scelta cool e regale e chi invece si sposta ancora come un matusa?
Dedicata a quanti hanno creduto alla balla della “rimodulazione delle piste ciclabili”. Guardate l’operaio di destra che stacca il cartello.Piste ciclabili, bye bye!! Siamo “indietro tutta”. Dove passiamo noi muore il futuro.
Lo Smart Parking è una tipica soluzione innovativa di una Smart city per decongestionare del 30% il traffico parassitario alla ricerca di un parcheggio.
Nella lenta trasformazione delle attuali città in Smart city, un ruolo importante è svolto dall’Internet of Things (IoT), che può contribuire a cambiare in meglio la vita dei city user. Una delle soluzioni più interessanti dell’IoT in ambito urbano è costituita dalla rete di sensori stradali e videocamere di sicurezza per il conteggio dei mezzi motorizzati, delle biciclette e dei pedoni in ingresso e in uscita dal centro della città.
Negli ultimi quarant’anni si è assistito ad un notevole aumento delle esigenze relative alla mobilità urbana. Per gestire l’accresciuta domanda di mobilità e ottimizzare le risorse disponibili, in un’ottica di efficienza, efficacia, risparmio energetico e sostenibilità, la tecnologia può aiutare gli amministratori di una città a individuare le migliori politiche di Smart Mobility.