Matteo Della Torre Da qualche giorno la politica italiana sembra essere in preda ad un’ipnosi da calendario, simile a quella vissuta nella scorsa primavera ed estate, che ha provocato la seconda ondata di infezioni. Con 600 morti per Covid-19 al giorno, che hanno portato il macabro conteggio delle vittime di questa guerra contro il virus […]
Per dare asilo a quanti fuggono da calamità naturali, dittature e guerre civili una soluzione praticabile, nel breve/medio periodo, sarebbe quella di aprire subito dei corridoi umanitari con la supervisione dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Il modello è il Canada, che ogni anno accoglie 30 mila richiedenti asilo.
Se un giorno una donna venuta da lontano si presentasse alla soglia di un cuore sordo alla voce della coscienza ed assumesse il volto dei miliardi di esclusi che esigono giustizia e languono stremati ai margini del consorzio umano…
Quando è arrivato il mio turno, siccome la presidente di seggio non mi aveva fatto alcuna richiesta in merito, ho consegnato spontaneamente il mio smartphone: “Lo affido a lei”, ho detto alla presidente nell’atto di depositare il mio cellulare. Questo mio gesto l’ha sorpresa. Non se lo aspettava. Credo di essere stato l’unico elettore nella mia città e forse in Italia a compiere questo gesto sconsiderato: rispettare la legge!
Ma noi zelanti faremo molto di più. Sapremo sorprendervi con altre mirabolanti iniziative che vi faranno ululare di piacere. Se siete spaventati dal progresso, perché non consumare con voluttà il regresso?
Oggi analizzerò il programma dell’outsider tra le Liste concorrenti, il Movimento 5 Stelle. Per farlo sono stato costretto a leggere l’unica copia del programma presente sul web pubblicata, a termini di legge, nell’Albo Pretorio del sito del Comune di San Ferdinando di Puglia e ripubblicata su Facebook da Open Gov. Leggendola ho rischiato di rovinarmi la vista, perché il documento ricorda una brutta copia fotostatica degli anni ’60
Il successo riscosso a Grottammare dal Bilancio partecipativo denominato “Decido io!” ha stimolato negli anni l’interesse di altri Comuni. Oggi sono circa 35 i Comuni italiani che hanno sperimentato questo metodo di partecipazione civica e hanno dimostrato che il Bilancio partecipativo è un’esperienza replicabile ed è molto apprezzata dai cittadini.
Il Bilancio partecipativo rappresenta un modello replicabile di partecipazione efficace, perché persegue un obiettivo concreto che corrisponde a reali bisogni della comunità e per il quale il Comune assicura la copertura finanziaria.
Il Bilancio partecipativo è una delle possibili scelte di Smart governance nella quale la politica osa la condivisione del potere con gli Smart citizen all’insegna della trasparenza e della reale partecipazione dei cittadini alla produzione delle decisioni.
Nel 2017 non è possibile far penare così gli elettori consapevoli come se fossimo ai tempi delle prime hit di Charles Aznavour. Mancano all’appello ancora i programmi di due Liste. #usciteli
Ci risiamo. Ogni cinque anni la stessa storia. Nell’era di internet, i partiti politici locali e i loro candidati non riescono a trovare di meglio per pubblicizzare il proprio ego, e in minima parte le proprie idee, che disseminare nell’ambiente urbano fogli, flyer, biglietti con la loro faccia e il simbolo della loro lista politica. Si produce così una montagna di carta, Amazzonia pura, che immancabilmente finisce gettata per strada.
Scrivere un hashtag è un compito semplice perché, in fin dei conti, queste strane scritte, incomprensibili per taluni, hanno una grammatica elementare.
Non è possibile far parlare a ruota libera un cittadino e poi pubblicare tutto in un video, senza gli opportuni tagli, al fine di evitare la diffusione di frasi che generino diffidenza, paura, odio e chiusura verso gli immigrati. Chi pubblica simili contenuti, senza tagli o senza prenderne le distanze e li rilancia con il proprio simbolo, li sottoscrive.
Personalmente non credo nella politica dell’ANDIAMO A COMANDARE, nella semplice conquista del potere istituzionale. Diffido fortemente dei gruppi sgangherati e gruppuscoli che vogliono darla a bere ai cittadini dicendo di voler cambiare le cose a soli tre mesi dal voto.