Foto: Lorenzo Ricci (da Facebook)
Matteo Della Torre
Anche quando c’è ben poco da festeggiare, a Capodanno l’idiota fascista deve sparare. Con i mortaretti se non è in vena, con le bombe carta se è allegro, con pistole o fucili se ha il porto d’armi ed è baldanzoso o con una micidiale combinazione dei tre elementi se è euforico. Sono la sua ideologia e il culto della violenza ad imporlo.
Il Capodanno e le Feste patronali offrono la stura per consumare comodi surrogati della guerra: i botti e i colpi di pistola.
Se il silenzio è sexy, i finti echi della battaglia eccitano il codardo fascista. E nulla importa. Disturbare il prossimo, causare gravi incidenti e morti di esseri umani o far morire di spavento altri esseri viventi, come le centinaia di uccelli morti ieri a Roma a causa dei botti.
Quando il menefreghismo tipico del fascista subirà un più che tardivo upgrade verso la simpatia per gli altri esseri viventi non ci è dato saperlo. Sono ben altri i progressi morali che attendono la retroguardia (fascista) della società. Chi circoscrive ancora i suoi istinti sociali ai soli membri della medesima nazione e non li estende a tutti gli uomini e le donne di ogni nazione o razza ha ancora molta strada da compiere per giungere al rispetto dei diritti degli animali. Agli spiriti evoluti non resta che esercitarsi nella meritoria virtù della pazienza.